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Libreria Antiquaria Britannico

Dott. Trivella Andrea

Piazza Cesare Battisti 8 Sarezzo (BS)

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Martedi - Sabato

09:30 - 12:00 / 15:30 - 19:00

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Marinetti Filippo Tommaso[ Fillia [pseud. di Colombo Luigi Enrico]
La cucina futurista copia 2903, edito da Sonzogno s.d. ma 1932. In-8°, Pagine 267, (4)con 2 carte di tavole fotografiche fuori testo. Esemplare n. 2903 su una tiratura complessiva di 6000 copie, tiratura impressa al frontespizio. Lievissime fioriture  ma copia internamente in ottime condizioni, copertina editoriale non presenta la prima di copertina ma la quarta, legatura conservativa gialla con scritte in nero in prima di copertina e al dorso.Prima edizione. Cammarota, Marinetti 162; Gambetti Vezzosi 337; Lista, Futurismo e Fotografia 198.Salaris, Storia del Futurismo, p. 214: “Nel 1932 Marinetti,  coadiuvato da Fillia, cura per i tipi della Sonzogno “La cucina  futurista”, contenente un ricettario che si prefigge di valorizzare  l’originalità assoluta, la varietà, l’estetica delle vivande e della tavola, optando per una sperimentazione gastronomica inesauribile. Mangiare dunque non deve essere più un obbedire agli imperativi della fame,  bensì un modo per stimolare tutte le sensazioni tattili-visive-olfattivetermiche-gustative in una singolare poesia del corpo. In modo analogo, il rito alimentare si trasforma in happening sorprendente..”. “Il Carneplastico, il Brodo solare, l’Aerovivanda. Il cibo come espressione artistica, come strumento del ‘nuovo’. Le pietanze che si trasformano in quadri, sculture, installazioni. Che diventano sensazione, percezione e rumore e odore, prima ancora che sapore. Ha 90 anni La Cucina Futurista, testo scritto a quattro mani nel 1932 da due giganti del Futurismo: Filippo Tommaso Marinetti e Fillia. Un libro “anche” di ricette, ben 172, pubblicato un anno dopo il Manifesto della Cucina Futurista, probabilmente il più avanguardista e provocatorio tra gli scritti di gastronomia del secolo scorso. Una rivoluzione “cucinaria”, come la definì lo stesso Marinetti,  con l’intento di intervenire sulla materia per scuotere lo spirito,  favorire l’immaginazione, la velocità e il ‘dinamismo’ tanto cari alla corrente che annoverava nelle sue file Boccioni, Balla, Carrà, oltre agli stessi Marinetti e Fillia, pseudonimo di Luigi Colombo, poeta, pittore e gastronomo. I futuristi cercano spasmodicamente il nuovo, il pazzesco, creano piatti che contengano “dieci, venti sapori da gustare in pochi attimi” e “complessi plastici saporiti colorati profumati e tattili” perfetti per “pranzi simultanei”. (da “La Repubblica”, 21 aprile 2022).

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