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Libreria Antiquaria Britannico
Dott. Trivella Andrea
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Terenzio latino commentato in lingua toscana e ridotto a sua vera latinità a i generaosi e magnanimi signori don fr. e don. Giovanni medici, da G. Fabrini da Fighine fiorentino, il qual commento nel fine e aggiunto la interpretatione edito a Venezia nel 1580 presso gli eredi di Marchio Sessa edizione in quarto pag. 438-33-60 legatura coeva in permgamena molle.
il volume al interno presenta leggere fioriture, margini superiori e inferiori di alcune pagine presentano segni di tarlo estinto note presenti al interno esemplare nel complessivo in buone condizioni generali.
Fabrini, Giovanni, Nacque a Figline Valdarno (prov. Firenze) i suoi studi furono rivolti, da un lato, a stabilire un metodo di insegnamento grammaticale che consentisse un più pratico apprendimento delle lingue classiche, al fine di una migliore comprensione e interpretazione degli stessi autori, e, dall'altro, a proseguire nel tentativo - già iniziato da Pietro Bembo - di elevare la lingua volgare alla dignità di quella latina attraverso lo studio e la codificazione delle relative regole sintattiche e grammaticali. Si tratta di due tradizioni distinte, ma in un certo senso complementari tra loro, facenti capo l'una ad Aldo Manuzio il Vecchio, l'altra alla nuova corrente, già ispirata anche dall'umanista Flavio Biondo, che considerava non solo la lingua volgare una continuazione della lingua latina, ma anche il migliore strumento di approfondimento di quest'ultima: proprio in tal senso il Fabrini colse il nesso esistente tra le due lingue, non accettando le tesi di Benedetto Varchi e di Claudio Tolomei, che invece consideravano il volgare una lingua pienamente autonoma.