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Libreria Antiquaria Britannico
Dott. Trivella Andrea
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EX-LIBRIS di Antonello Moroni con uno scritto di Francesco Sapori , Zanichelli 1922 In - 8°; 11 p., 36 incisioni a colori applicate su altrettanti fogli di cartoncino color nocciola; legatura editoriale in tela rossa con incisioni in nero e in oro. Perfetto lo stato di conservazione. originali con uno scritto di Francesco Sapori. Completo in ogni sua parte, in ottime condizioni, guardare bene le foto che sono parte integrante della descrizione. misure: cm. 25X17 volume in 8°
Di questa edizione vennero realizzate 400 copie la presente è la numero 70, ogni esemplare è numerato e firmato da Moroni.
Antonello Moroni, pittore e xilografo, studia a Firenze e a Bologna all’Accademia di Belle Arti, come allievo di Adolfo De Carolis con il quale collabora dal 1912 al periodico “L’Eroica. Rassegna d’ogni poesia”, pubblicato a La Spezia e diretto da Ettore Cozzani. Dal 1913 al 1918, sempre con De Carolis, è impegnato negli affreschi dell’aula magna dell’Università di Pisa e in quelli per il Palazzo del Podestà di Bologna. Lavora per la casa editrice Zanichelli di Bologna per copertine di libri, fregi e illustrazioni di classici greci e latini come l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, le tragedie di Euripide e i poemi di Esiodo. In seguito collaborerà anche per le case editrici Le Monnier, Unitas e Giannini. Incisore dalla tecnica raffinata ed estremamente abile nella sintesi e nella creatività grafica, Moroni ottiene grande successo come autore di ex libris xilografici o immagini di piccole dimensioni (cat. 89, 90, 114, 115). Quello che Moroni realizza per se stesso che reca il motto “Ma se casco non casco in ginocchio”, posto sopra l’immagine di un cavallo impennato che causa la caduta di un cavaliere armato, si riferisce alla malattia che lo obbliga all’immobilità per un lungo periodo. Nel 1914 espone alla Biennale di Venezia (e ancora nel 1922), all’Esposizione Internazionale Bianco e Nero di Firenze e nel 1921 alle Esposizioni romagnole riunite di Forlì, meritandosi la medaglia d’argento. Nel 1922 pubblica per Zanichelli, una raccolta di ex libris realizzati fra il 1910 e il 1921. Nel 1923 partecipa alla Biennale d’Arte Moderna di Roma, viene premiato all’Esposizione degli Amici dell’Arte a Torino e, nel 1925, vince una medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Parigi. Nel 1924 riceve l’incarico di professore di xilografia nell’Istituto d’arte per la decorazione e illustrazione del libro di Urbino ma, a causa delle sue precarie condizioni di salute, interrompe l’insegnamento nel 1926. Illustra i Racconti mitologici ai bambini di Paola Fumagalli (1922) e I canti di Melitta di Giuseppe Lipparini (1925). Nelle sue composizioni si riconosce un solido legate alla tradizione dell’arte classica, rinnovato da stilemi tipici del Liberty: il motivo a rabesco, l’ornamentazione con decori floreali, l’uso delle forme a spirale e della linea a colpo di frusta, o serpentinata. Il suo virtuosismo si esprime soprattutto nell’equilibrio che sa creare tra bianco e nero e nel ritmo di chiari e scuri, ottenuto anche grazie alla sua maestria nella tecnica xilografica. Moroni sceglie per le sue matrici legni molto duri che gli permettono di ottenere una linea sottile, ma soprattutto un’invariabilità di riproduzione anche dopo numerosi processi di stampa. Nel 1928 partecipa con dipinti e xilografie alla Mostra del Sindacato regionale fascista La Toscana. Nel 1930, l’anno dopo la morte dell’artista, la Biennale di Venezia gli dedica una mostra retrospettiva.