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Giovanni Rajberti "Il Marzo 1848. Versi Milanesi" Bernardoni 1848 unito a Lettere del Principe Metternich scritta a londra a ferdinando di Napoli trad. in sesta rima da Ottavio Tasca  ed. a Milano per giuseppe redaelli, edizione in 8° legatura in cartoncino con finti nervi realizzati a secco, note manoscritte in antiporta. pag. 48,  ritratto in antiporta Ottavio Tasca , 31. Rare fioriture, buone condizioni complessive. 

Giovanni Rajberti (Milano, 18 aprile 1805 – Monza, 11 dicembre 1861) è stato un poeta e chirurgo italiano.È noto anche con lo pseudonimo di medico-poeta, con il quale firmò le sue prime prove poetiche: L’arte poetica di Quinto Orazio Flacco esposta in dialetto milanese (1836); L’avarizia. Satira prima di Quinto Orazio Flacco esposta in dialetto milanese (1837); La prefazione delle mie opere future. Scherzo in prosa del medico poeta (1838); L’arte di ereditare di Quinto Orazio Flacco esposta in dialetto milanese (1839); Le strade ferrate

 

Ottavio, Tasca nato a Bergamo nel 1795 in una delle più importanti famiglie bergamasche di commercianti e possidenti terrieri, visse con particolare fervore gli eventi del risorgimento italiano.

Il 5 agosto 1811 venne ammesso nella Casa Reale de' Paggi dove studiò lettere e dottrina militare.Ne uscì dopo soli 2 anni (invece che dopo i 5 canonici) e ricevette la nomina il 24 marzo 1813 di sottotenente nel II reggimento di Cacciatori a cavallo italiani.

Caduto prigioniero degli Austriaci venne successivamente liberato rimanendo però al primo posto della lista dei compromessi per ragioni politiche. Egli infatti, seguendo la sua vena artistica , già nel 1830 nell'ode al tenore GB. Rubini aveva espresso apertamente il concetto di "patrio suol" mentre nel 1848 aveva pubblicato "Primi tentativi di canzoni popolari italiane di un lombardo" dove, testimoniando le atrocità delle truppe austriache, inneggiò all'unita d'Italia. Proprio a causa della poesia venne mandato in esilio in Francia per dieci anni ed i suoi beni confiscati; ritornò nel 1856 a Seriate grazie ad un indulto da parte del generale Radetzki. Riprese a cantare con rimandato calore alla fortuna della Patria finalmente libera.

Tra le sue molteplici opere ricordiamo due liriche sull'Impresa dei mille (Il buon vento, 1860, e Le stelle dei Mille, 1861) che gli meritarono da parte di Garibaldi il titolo di "poeta nazionale". Tuttavia appare curioso come lo stesso Tasca nel 1828 avesse pubblicato sulla Gazzetta di Milano un'ode in onore dell'Imperatore d'Austria Francesco I in occasione del suo onomastico.

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