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Libreria Antiquaria Britannico

Dott. Trivella Andrea

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Glisenti Achille Fanciulla in veste bianca a testa scoperta dimensioni 44x34 cm  con cornice 71x61,5 cm olio su tela Exp. Anelli opera di fine XIX sec. inizi XX sec. ed esprime lo stesso spirito delle famose “tre cucitrici” e di altre idilliache contemplazioni di giovani donne. L’intensità dello sguardo e della bocca, la morbidezza d ella luce sul tessuto ne fanno un lavoro notevole; mentre il “non finito ” in basso a sinistra gli conferisce un sapore di maggior modernità.
Glisenti Achille (Brescia, 1 ottobre 1848 - Firenze, 21 dicembre 1906). Pittore.Trascorse la sua fanciullezza a Lavenone col fratello Angelo e vi ritornò poi spesso ritraendovi alcuni tipi caratteristici quali Gabriele detto Grì, paesaggi e scenette popolaresche. Dopo aver compiuto gli studi secondari studiò disegno sotto la guida di Luigi Campini. Nel 1866 partecipò alla campagna militare con le camice rosse garibaldine e combattè a Montesuello nelle Giudicarie. Dopo l'esperienza Garibaldina si dedicò alla pittura e fu a Milano dove emerse fra gli alunni di Eleuterio Pagliano. Passò poi a Monaco di Baviera dove entrò nello studio del celebre Dyz, che lo predilesse. Visse poi alcuni anni a Firenze, dove aprì anche un negozio d'arte molto frequentato e aprì bottega nella quale crebbe anche, fra gli altri allievi, il salodiano G.B. Barbieri (1858-1926). Si rivelò con "Saltimbanco" che lo fece conoscere ed apprezzare e che ebbe la medaglia d'oro della Società Belle Arti di Firenze. Seguirono "Rubens che visita lo studio del pittore Brouwer", "Il Benedicite, scena familiare contadinesca", considerato fra le migliori opere. "La morte di Cleopatra" oggi alla Pinacoteca Tosio-Martinengo, e dedicato al suo primo maestro, Campini come si legge sulla cintura della suicida, "Ci sei caduto" donato pure alla Pinacoteca, che raffigura un vecchietto, rivendugliolo di oggetti antichi, che osserva con compiacenza un topo caduto nella trappola: sottile ironia generatagli dagli avvenimenti politici ai quali aveva partecipato con la serena fiducia nella sicura vittoria dei suoi ideali sull'ostinata resistenza del Governo di Vienna. Lavorò moltissimo partecipando a numerose esposizioni. Nel settembre 1879 era presente all'Esposizione Artistica di Palazzo Bargnani con "Ideale", "Realismo" "La Morte di Cleopatra", "Critici". I suoi quadri furono venduti in ogni parte d'Europa e in America. Di lui parlarono diffusamente molti giornali italiani ed inglesi. Il 12 giugno 1867 veniva nominato socio dell'Ateneo di Brescia. Fra le sue opere: "Racconto di Caccia", "Un battesimo nel Tirolo", "L'agguato", "Ritratto muliebre", "Lo spasso dell'uomo", "Ci sei caduto", "Partita vinta", "La Beghina", "Il venditore di giornali sacri", "Il ritorno", "La lettura del testamento", "Un affare serio", "Ricordi del passato", "Ave Maria", "Fate la pace", "Primo attacco", "La vecchia che fila", "Allo specchio", "Nella luna di miele", "I due cugini"', "Noemi", "La raccolta del granturco", "T'ho preso finalmente", "Il paggio", "La mamma dell'artista", "Ritorno dalla Caccia", "Uomo del '600", "Figura virile del '600", "La raccolta del granturco" ecc. Buon colorista, vivace e inesauribile per le trovate disegnatore corretto. Vivi sono i bozzetti, in cui il pittore si abbandona alla sua vena senza la preoccupazione del «troppo finito» accademico, ma in essi appaiono echi dei Macchiaioli e perfino del francese Meissonier non superati da una personalità capace di dominarli coerentemente. Gallerie private e pubbliche conservano suoi dipinti. Un suo ritratto, opera di Vincenzo Todaro (1855-1926), si conserva nella Pinacoteca Tosio. Ad essa il pittore aveva donato il dipinto "Conigli". La sua opera "Il Rosario", veniva nel marzo 1906 quotata a New York 105 dollari; e lo "Sposalizio agreste", nel novembre 1937 16 sterline e 16 scellini.
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